Crittografia |
L'antica arte di rendere incomprensibile un testo scritto è oggi al servizio dell'informatica nell'era moderna. La trattazione è comprensibile ed aperta a tutti. Esaminiamo le varie tecniche. |
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La radice del termine crittografia, risale al greco Kruptòs, che significa "nascosto" e graphia che significa "scrittura". Possiamo già da questo immaginare come l'origine delle tecniche crittografiche risalga a molti secoli fa. In effetti la storia della crittografia è antica quasi quanto la scrittura stessa. In India, nel V secolo D.C ., fra le 64 arti che le donne dovevano conoscere, vi era la capacità di scrivere un maniera cifrata. Le cordicelle dette quipu usate dagli indios, si credeva servissero solo per necessità contabili e di numerazione, mentre è stato scoperto un loro uso anche come strumenti crittografici. Su ogni cordicella era presente un simbolo indicante una parola chiave. I nodi sulla corda servivano per indicare quale sillaba della parola doveva essere presa. L'insieme delle sillabe indicate dalle varie cordicelle unite tra loro formano parole e frasi. Sono addirittura state rilevate manomissioni volontarie in un testo ritrovato nella Tomba del faraone Knumotete II, datato intorno al 1900 A.C.
Tecniche crittografiche. Esistono molte tecniche crittografiche, ognuna con pregi e difetti. Analizziamo alcune tecniche base che possono essere sfruttate dai programmatori come spunto per nuove idee ed evitare errori di progettazione, così come da chiunque voglia cimentarsi solo con carta e penna, per inviare di tanto in tanto una lettera segreta ad un amico.
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Trasposizione | ||
Monoalfabetici | ||
Polialfabetici | ||
Poligrafici | ||
Nomenclatori e dizionari | ||
Composti | ||
Chiave pubblica | ||
Considerazioni sulla potenza della crittografia |