Crittografia

Delastelle

 

 

Il metodo fu inventato da Félix-Marie Delastelle uno tra i massimi crittologi francesi del XIX secolo.

Trattasi di un cifrario poligrafico facente uso di una scacchiera simile a quella di Polibio, con il quale un testo in chiaro viene crittato in 3 passi.

  1. Viene trascritta la chiave dentro la tabella, eliminando le lettere doppie. Le restanti celle contengono i caratteri dell'alfabeto nel loro ordine naturale. Non viene introdotta la W per mancanza di spazio. La W sarà sostituita cifrando due V consecutive.

  2. Il testo da cifrare viene spezzato in parole di 5 caratteri l'una. Qualora non vi siano lettere sufficienti per formare l'ultimo blocco, i posti mancanti saranno riempiti con delle X

  3. Ogni carattere viene del testo in chiaro viene cifrato usando la scacchiera, ovvero, si prendono in corrispondenza del carattere da cifrare, il numero di riga e colonna e si riportano in verticale sotto il testo in chiaro.

  4. I blocchi di numeri, vengono ora trascritti in orizzontale, leggendoli da sinistra a destra e dall'alto in basso, per ogni singolo blocco. Durante questa trascrizione i numeri vengono scritte a coppie

  5. Si passa quindi a ritrasformare in lettere la riga di coppie di numeri appena formata, sfruttando di nuovo la scacchiera.

  1 2 3 4 5
1 R I K S O
2 F T A B C
3 D E G H J
4 L M N P Q
5 U V X Y Z

 

Esempio:

Chiave: Riksoft

Testo: La cifratura Playfair

 

(Passo 2)

LACIF RATUR APLAY FAIRx

(passo 3)

42212 12251 24425 22215

13521 13211 34134 13213

(Passo 4)

42 21 21 35 21 12 25 11 32 11 24 42 53 41 34 22 21 51 32 13

(Passo 5)

M F F J F I  C R E R B M X R H  T R U E K

 

Il testo cifrato è cosi trasformato in "MFFJFICRERBMXRHTRUEK".

 

Sicuramente è un sistema a poligrafico molto migliore della scacchiera di Polibio da cui deriva, e molto meno complessa del metodo Playfair, se non altro per la minor presenza di regole, ed una più semplice realizzazione. Di questo sistema bifido, ne fu studiato anche uno trifido utilizzando una matrice tridimensionale di 3x3x3.

 

Consigli per programmatori

La realizzazione di un software per l'utilizzo di questo sistema non è per niente complessa, potendo sfruttare una semplice matrice bidimensionale ed un numero di caselle tale da permettere la rappresentazione di tutto il codice ASCII, ovvero una piccola matrice di 16x16. Inutile dire che conviene utilizzare come alfabeto seguente alla chiave, non l'ordine ASCII, quanto una sequenza casuale. Inoltre se il metodo dovesse essere utilizzato come unico algoritmo, sarà preferibile una sovracifratura utilizzando magari blocchi di dimensioni diverse (passo 2), oppure operazioni diverse dalla somma (passo 3 e 4), oppure metodi di ritrasformazione in lettere diversi (passo 5), rileggendo ad esempio al contrario o simili.