Crittoanalisi |
Crittoanalisi su polialfabetici tipo "Le Chiffre Indéciffrable" |
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Il metodo crittografico cosiddetto "Le Chiffre Indéciffrable" è stato utilizzato molto a lungo perchè ritenuto inattaccabile (da cui il nome). In effetti è il precursore del metodo più affidabile in assoluto, il one-time pad (o più propriamente detto cifrario di Vernam), se non fosse che la chiave di cifratura può essere anche cortissima e non casuale, cosa che lo trasforma invece in un sistema attaccabile con i metodi elaborati dal Kasiski.
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz Più in particolare, analizzando una cifratura come la seguente con chiave "abc", si nota che:
Chiaro: Ciao a tutti da riksoft Chiave: abca b cabca bc bacbacb Cifr. : Dldo c wvvwj fd tjnupiv
La prima e la terza "t" della parola tutti è stata crittata con la stessa lettera perchè? Perchè nel testo in chiaro, le due "t" si sono trovate ad una distanza esatta alla lunghezza della password. Pensate che un crittoanalista si lasci sfuggire un simile indizio? Sicuramente no, anzi, prenderebbe tale evento e lo confronterebbe con altri multipli o sottomultipli. Ad esempio possiamo notare che la "a" di "ciao" e quella di "da" sono crittate in "d". La loro distanza è infatti 9 caratteri, un multiplo di 3. L'attacco alla Kasiski si basa proprio sull'osservazione che in un dato cifrato polialfabetico di questo tipo, si trovano spesso questi duplicati di cifratura a distanze precise. Individuando tutte le sequenze ripetute (e se ce ne sono già in questa frase di 5 parole possiamo immaginare che in un testo lungo ve ne saranno moltissime se la chiave è corta), il massimo comun divisore tra le distanze delle ripetizioni è la lunghezza della chiave o un suo multiplo. Trovata la lunghezza della chiave, la decrittazione diventa semplice quanto un sistema monoalfabetico.
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